Tutte le bambine e le giovani donne hanno il diritto di partecipare attivamente alle decisioni importanti che riguardano il loro futuro; tuttavia troppo spesso non hanno voce in capitolo, non sono rappresentate e le loro esigenze non sono considerate.
Gli ostacoli
- La mancata registrazione delle nascite è un grande ostacolo alla piena partecipazione delle bambine e delle giovani donne nella società: avere un certificato di nascita vuol dire “esserci” e circa 230 milioni di bambini sotto i 5 anni non sono registrati, ovvero non esistono per la società civile.
- Le famiglie povere preferiscono mandare a scuola i figli maschi, mentre le bambine sono relegate a lavori domestici, di conseguenza il potenziale femminile non può emergere.
- Le giovani donne subiscono discriminazioni nell’accedere alle risorse finanziarie, nel possedere delle proprietà, nell’usufruire di un’eredità e nel rivolgersi alla giustizia.
- La “questione femminile” non è rappresentata equamente nelle posizioni di potere: 1 membro del parlamento su 5 è donna e in molti Paesi addirittura non vi è nessuna rappresentanza femminile.
Dare voce alle bambine
Dare voce alla bambine significa accelerare il cambiamento e sostenere le donne ad avere un ruolo politico, economico e sociale che è fondamentale per raggiungere la giustizia di genere.
La nostra visione è quella che tutte le bambine e le giovani donne arriveranno a partecipare ai processi decisionali entro il 2030 che è uno degli obiettivi globali, per cui sosteniamo i leader donna e diamo voce alle ragazzine.
E i ragazzi che fine fanno?
Lavoriamo con i ragazzi e gli uomini per superare la discriminazione e la disuguaglianza di genere. Il sesso “forte” viene attivamente coinvolto per dare voce alle ragazze, introducendole nei processi decisionali, in modo da dare attenzione e rispetto alle necessità femminili.
