Progetto Sierra Leone: Rendicontazione

Progetto Sierra Leone: Rendicontazione

Si è concluso il progetto di Plan International “My Sexuality, My Right” (La mia sessualità, Un mio diritto) che aveva l’obiettivo di contribuire alla promozione e protezione dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva delle ragazze adolescenti della Sierra Leone, le cui attività sono state realizzate anche grazie al contributo di tanti italiani.

Dove

Il progetto è stato realizzato nel distretto di Koinadugu, a nord del paese, nei municipi di Wara Wara Yagala e Wara Wara Bafodia.

Durata

Il progetto è durato tre anni.
È iniziato a settembre 2016 ed è terminato a maggio del 2019.

Obiettivi

Il progetto aveva tre obiettivi principali:

1. Cambiare il contesto legislativo attraverso:
(a) la proibizione legale della mutilazione genitale femminile, della violenza sessuale e di genere e dei matrimoni precoci nelle regioni d’intervento;
(b) la creazione, da parte delle istituzioni, di un modello giuridico nazionale per la protezione dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva;
(c) la garanzia dell’applicazione del nuovo modello giuridico a livello distrettuale.

2. Creare le condizioni affinché le ragazze venissero protette, potessero far valere i propri diritti e fossero supportate dalle loro comunità nella prevenzione e nella risposta a eventuali violazioni (mutilazione genitale femminile, violenza sessuale e di genere, matrimoni precoci, gravidanze adolescenziali, etc.).

3. Creare nei centri di salute e nelle scuole servizi di attenzione, informazione ed educazione sulla salute sessuale e riproduttiva che fossero adatti alle esigenze degli adolescenti.

Le beneficiarie del progetto

  • Circa 3.435 ragazzine (tra gli 11 e i 19 anni) delle 11 comunità d’intervento si sono beneficiate direttamente delle attività del progetto, tra cui i servizi messi a disposizione nelle scuole contro la violenza di genere e le strutture e/o gli strumenti sviluppati per proteggere l’infanzia.
  • Tutte le 24.627 ragazze dei municipi di Wara-Wara Yagala e di Wara Wara Bafodea si sono beneficiate direttamente dello sviluppo di un distretto strutturato a norma di legge, compresa l’implementazione di comitati per la salute infantile.
  • Inoltre, 146.915 ragazzine del distretto di Koinadugu si sono beneficiate indirettamente del progetto grazie alle attività di sensibilizzazione sui diritti alla salute sessuale e riproduttiva.

Perché la Sierra Leone?

ll progetto nasce da un attento studio del contesto in cui vivono le adolescenti in Sierra Leone e, più specificamente, nel distretto di Koinadugu. La Sierra Leone è al 183° posto su 187 nell’Indice dello Sviluppo Umano – indicatore che evidenzia lo sviluppo di uno Stato in termini di salute, benessere e istruzione.

Nel paese, le violazioni alla salute sessuale e riproduttiva delle bambine accadono all’ordine del giorno. In particolare, le mutilazioni genitali femminili hanno un’incidenza del 96%, i matrimoni prematuri del 68%, le violenze sessuali di circa il 60% delle bambine che vanno a scuola e le gravidanze adolescenziali del 34%.

Ognuna di queste pratiche viola il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, genera gravi ripercussioni sullo stato fisico e mentale delle ragazze e contribuisce ad alimentare il circolo della povertà.

Risultati ottenuti

Obiettivo 1


Riguardo al miglioramento del contesto legislativo della Sierra Leone, si sono ottenuti i seguenti risultati: 

  • il 50% dei capi comunitari hanno sviluppato e firmato statuti contro la mutilazione genitale femminile ed il matrimonio infantile.
  • Uomini, donne e leader comunitari hanno evidenziato una aumentata consapevolezza sulle tematiche del progetto e sul nuovo modello giudiziario grazie anche all’organizzazione di 8 incontri pubblici che hanno avuto luogo negli uffici comunali delle comunità.
  • 80 rappresentanti degli organismi coinvolti nell’implementazione del progetto sono stati formati sull’applicazione delle leggi. Questa attività ha determinato un conseguente aumento delle denunce al sistema giudiziario di violazioni dei diritti delle ragazze.
  • È stato delineato un Piano di Azione locale per la prevenzione dei matrimoni precoci, delle gravidanze adolescenziali, delle mutilazioni genitali femminili e di altre forme di abusi in 5 comunità e si è proceduto a formare 38 membri del Ministero della Previdenza Sociale, della Donna e dei Diritti dei Bambini sulla gestione adeguata dei casi segnalati di violazioni. 

Obiettivo 2


Con rispetto alla creazione di condizioni propizie affinché le ragazze venissero protette, potessero far valere i propri diritti e fossero supportate dalle loro comunità nella prevenzione e nella risposta a eventuali violazioni si sono ottenuti i seguenti risultati: 

  • Sono stati creati 50 gruppi (Village Saving Loan) con ruoli e responsabilità specifiche per la protezione dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva. In generale, le conoscenze dei partecipanti a questi gruppi riguardo le conseguenze negative delle violazioni ed abusi dei diritti delle ragazze sono aumentate.
  • Sono stati formati 44 insegnanti con il fine di offrire orientamento sull’uguaglianza di genere, sulla violazione dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva, su violenza e molestie sessuali, gravidanza adolescenziale, mutilazione genitale femminile e matrimoni infantili. Come risultato, le scuole e le comunità hanno cominciato ad agire contro gli episodi di violazione.

Obiettivo 3


In merito alla creazione nei centri di salute e nelle scuole di servizi di attenzione, informazione ed educazione sulla salute sessuale e riproduttiva adatti alle esigenze degli adolescenti si sono ottenuti i seguenti risultati:

  • 9 centri sanitari hanno iniziato a fornire servizi per i giovani nelle comunità d’interesse del progetto. 
  • Le conoscenze riguardo la mutilazione genitale femminile, il matrimonio infantile, le gravidanze adolescenziali e la violenza sessuale e di genere dei bambini e dei ragazzi che frequentavano le 22 scuole supportate dal progetto, sono migliorate. 

Più in concreto:

  • Il 95% delle ragazze ha dichiarato di avere un discreto livello di conoscenza riguardo il matrimonio infantile (aumento del 34,4% rispetto all’inizio del progetto);
  • Il 59% delle ragazze ha dichiarato che la mutilazione genitale femminile è una pratica comune nella comunità dove vivono (diminuzione del 36% rispetto all’inizio del progetto); 
  • Il 24% delle ragazze ha dichiarato di essere stata soggetta alla MGF (diminuzione del 9% rispetto all’inizio del progetto);
  • L’86% degli studenti ha dimostrato di avere una buona conoscenza riguardo l’uso dei metodi contraccettivi (aumento del 13% rispetto all’inizio del progetto);
  • L’86% delle ragazze ha dichiarato di sapere cosa fare per denunciare casi di violenza sessuale e di genere (aumento del 7% rispetto all’inizio del progetto);
  • Il 33% delle ragazze ha dichiarato di aver visto poster, materiali informativi e sentito messaggi radiofonici sui diritti alla salute sessuale e riproduttiva (aumento dell’11,5% rispetto all’inizio del progetto);
  • L’89% delle ragazze ha dichiarato di conoscere le leggi che proibiscono la violenza sessuale e di genere (aumento del 20% rispetto all’inizio del progetto);
  • Il 92% delle ragazze ha dichiarato di conoscere le leggi che proibiscono la pratica della mutilazione genitale femminile (aumento del 36% rispetto all’inizio del progetto).

Partners del progetto

Per l’implementazione di “My Sexuality, My Right”, Plan International ha collaborato con una serie di organizzazioni ed organismi pubblici del Governo della Sierra Leone. In particolare, con l’Advocacy Movement Network (AMNet), il Ministero della Previdenza Sociale, della Donna e dei Diritti dei Bambini e il Ministero per i Diritti dei Giovani.

Ruolo di Plan

Plan International, riconosciuta dal Ministero dell’Economia della Repubblica della Sierra Leone come organizzazione internazionale non governativa per l’infanzia, è presente nel paese dal 1976. Ha sede in 5 distretti e lavora sia con le comunità che con organismi del governo che si occupano dei settori chiave dello sviluppo del bambino: dalle cure prenatali all’adolescenza. 

Plan International ha sostenuto, solo in Sierra Leone, oltre 4.322 comunità.

Nel caso del progetto “My Sexuality, My Rights”, l’organizzazione è stata responsabile dell’amministrazione dei fondi, del coordinamento delle attività, del monitoraggio e della valutazione dei risultati.