In Mali assistiamo i bambini che vivono per strada e lavoriamo per ricongiungerli con le loro famiglie

In Mali assistiamo i bambini che vivono per strada e lavoriamo per ricongiungerli con le loro famiglie

Si stima che più di 6.000 bambini vivano e chiedano l’elemosina nelle strade di Bamako, la capitale del Mali. Trattandosi di uno dei Paesi più poveri del mondo, sono molte le ragioni per le quali un bambino può trovarsi senza casa e costretto vivere per strada: i genitori possono essere morti, sono stati sfollati a causa di un conflitto o semplicemente, per i motivi più disparati, sono stati separati dai figli.

Per aiutarle i bambini che vivono per strada a Bamako e fornire loro un rifugio sicuro, Plan International, in collaborazione con ENDA Mali, ha aperto un centro di accoglienza.

Una volta arrivati al centro di accoglienza, i bambini ricevono alloggio, cibo, cure mediche, supporto psicosociale e, per coloro che sono stati separati dai genitori, aiuto per rintracciare la propria famiglia.

Salif Koné, responsabile del progetto per ENDA Mali, spiega l’importanza del lavoro di ricongiungimento che viene svolto nel centro. “Questa è una buona dimostrazione di come, quando le ONG collaborano, tutto è possibile. Lavoro nel settore dello sviluppo dal 2016, in particolare sul tema della protezione dei bambini e dei giovani e i casi a lieto fine purtroppo non sono numerosi, ma giustificano la nostra ragion d’essere”.

Salif condivide con soddisfazione la storia di Oumar, un bambino di 10 anni arrivato al centro l’anno scorso. “Nell’aprile 2021 abbiamo accolto tre ragazzi, tra cui Oumar che viveva per strada da più di un anno”.

Oumar racconta che era stato portato a Bamako dalla sua famiglia per ricevere delle cure mediche. Una volta guarito, la madre gli aveva chiesto di andar a comprare alcuni generi alimentari in un negozio nelle vicinanze ma non essendo abituato alla città, si era perso e aveva trascorso l’ultimo anno vivendo per strada.

“Al centro gli abbiamo offerto un tetto, cibo, cure mediche e, con grande fatica, siamo anche riusciti a rintracciare la sua famiglia attraverso i forum comunitari di WhatsApp. Quasi due anni dopo la sua scomparsa, Oumar è finalmente potuto tornare a vivere con i suoi genitori in un piccolo villaggio di pescatori nella regione di Mopti.”

“Con la scomparsa di Oumar, un’altra vita era stata rovinata, quella di suo padre che era stato accusato di stregoneria da alcuni membri della sua comunità e che, a causa dell’emarginazione, non aveva avuto altra scelta che rifugiarsi nella foresta”, racconta Salif.

Il ritorno di Oumar è stato una doppia celebrazione, perché anche il padre è potuto finalmente tornare nella casa di famiglia.

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Finanziato dal Ministero dell’Interno italiano in collaborazione con Plan International e Action Aid International, il progetto Avenir Brillant è stato avviato a Novembre 2020 ed è gestito da Plan International nelle regioni di Bamako e Kayes.

Per maggiori informazioni sul progetto, fai clic qui.  

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