Andreina, la ragazza leader che difende i diritti dei bambini

Andreina, la ragazza leader che difende i diritti dei bambini

A 12 anni, Andreina è già una giovane leader della sua comunità, impegnata a porre fine alla violenza contro le bambine. Quando parla, lo fa con grande entusiasmo. Quando dice che le bambine non devono subire violenza, lo fa con fermezza. Per lei non si tratta semplicemente di un’opinione o di un punto di vista, ma di una regola inderogabile.

All’età di otto anni ha dovuto affrontare la separazione dei genitori e fin da piccola è stata affidata ai fratelli maggiori. Poi ha perso, per un’insufficienza renale, il fratello ventenne che si prendeva cura di lei e ora vive con il padre, la sorella di 22 anni, il fratello gemello e la nipotina che sta appena imparando a camminare.

Dopo aver aderito al progetto ARRIBA di Plan International, Andreina ha imparato a conoscere i suoi diritti e le disuguaglianze che le ragazze e le donne devono affrontare, in particolare in relazione alla salute sessuale e riproduttiva e alla violenza di genere. Desiderosa di sensibilizzare la sua comunità, si è unita alla Rete degli adolescenti del suo comune e ora insegna ad altri ragazzi i loro diritti.

“È importante sottolineare il lavoro che svolge, basato sulle sue esperienze personali. Ha dovuto affrontare molte situazioni difficili ed è riuscita ad andare avanti nonostante le difficoltà”, afferma Mariela Fernández del team del progetto ARRIBA.

Il progetto ARRIBA, sviluppato con il sotegno del governo canadese, lavora con migliaia di adolescenti e donne in età fertile nei dipartimenti boliviani di La Paz, Cochabamba, Chuquisaca e Tarija. L’obiettivo principale del progetto è la promozione della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi, con un approccio trasformativo di genere.

Andreina condivide ciò che ha imparato con i suoi coetanei, ma anche con adolescenti e giovani più grandi di lei. Inoltre, sensibilizza i genitori, incoraggiandoli a riflettere su come le loro azioni abbiano conseguenze sul comportamento dei loro figli.

A volte, quando Andreina visita le scuole per parlare di salute sessuale e riproduttiva, i ragazzi ridono, ma lei li ignora. “Le ragazze ascoltano”, dice orgogliosa. In effetti, solo tre ragazzi fanno parte del suo gruppo di adolescenti, uno dei quali è suo fratello gemello.

A Chuquisaca, il dipartimento rurale in cui vive, ogni anno un numero elevato di giovani migra verso le città dove spera di trovare lavoro. Alcuni partono già a 12 anni, spesso con una scarsa conoscenza dei loro diritti e dei pericoli del sesso non protetto.

Mariela Fernández dice che la maggior parte delle ragazze che vanno via lavorano come assistenti domestiche. “Se decidono di emigrare, vogliamo che abbiano informazioni adeguate sui metodi contraccettivi, sulle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) e che non siano esposte a situazioni che interrompono i loro progetti di vita”.

Sin dall’inizio dell’anno, Chuquisaca ha segnalato quasi 2.000 casi di IST al Servizio Nazionale Sanitario (SNS). Il 97,4% delle persone colpite sono donne e il maggior numero di casi si registra tra le donne di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Per quanto riguarda le gravidanze di adolescenti, solo nel mese di febbraio 2022, il SNS ne ha registrate 229 in ragazze di età inferiore ai 19 anni.

“Vogliamo che le ragazze e i ragazzi siano resi responsabili delle loro azioni, che possano esercitare i loro diritti e godere dell’uguaglianza di genere. Per esempio, in molte famiglie i ragazzi vanno a scuola, ma le ragazze no”, spiega Mariela.

Da grande Andreina vorrebbe diventare insegnante di educazione física. Tutta la sua famiglia ama lo sport e a lei piace giocare a futsal (calcio indoor). Come nella vita, Andreina spiega che sono i suoi compagni di squadra ad accompagnarla sulla strada del successo.

“Tutti gli insegnamenti che condivido sono basati sulle mie esperienze personali. Il mio obiettivo è motivare il rispetto dei diritti delle ragazze, anche al di fuori della mia comunità. Voglio insegnare alle ragazze i loro diritti in modo che possano difendersi da sole”, dice.

“Andreina è un esempio di resilienza”, dice Mariela. “Non solo ha superato le difficoltà che ha dovuto affrontare in giovane età, ma insegna anche ad altri bambini come affrontare le proprie sfide”.

Il progetto ARRIBA è diventato uno spazio di apprendimento e trasformazione per Andreina. In qualità di rispettata leader giovanile, si fa portavoce di problemi sia a scuola che a casa, condividendo tutto ciò che ha imparato con la sua famiglia e con tutti i bambini e i giovani che vogliono ascoltarla.

“Desidero più di ogni altra cosa che non ci siano altri casi di maltrattamenti, violenze e abusi psicologici. Mi piacerebbe che tutti fossero consapevoli e che sapessero come agire”, dice.

Il progetto

Il progetto ARRIBA è gestito da Plan International in Bolivia, con il sostegno finanziario del governo canadese. L’obiettivo è aiutare le adolescenti e le giovani a prendere coscienza dei loro diritti sessuali e riproduttivi per poter prendere le migliori decisioni, e promuove la prevenzione delle gravidanze adolescenziali e la riduzione della mortalità materna e neonatale.

Il Progetto ARRIBA lavora anche per eliminare la violenza di genere e promuovere l’uguaglianza, affrontando le barriere che ostacolano la richiesta di servizi di salute riproduttiva e sessuale da parte degli adolescenti, le sfide nella fornitura di tali servizi e la responsabilità a livello comunitario e istituzionale. Plan International collabora con il CIES (ONG boliviana) per eseguire il progetto in 12 comuni nei dipartimenti di La Paz, Cochabamba, Chuquisaca e Tarija.

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