È ora che il G7 agisca sulla fame nel mondo

È ora che il G7 agisca sulla fame nel mondo

Plan International chiede agli Stati membri del G7 di rispettare gli obblighi assunti riguardo la crisi alimentare globale

Mentre i leader mondiali si preparano a riunirsi al vertice del G7 che si terrà in Germania fra il 26 e il 28 giugno, una delle più gravi crisi di fame della nostra vita si aggrava di giorno in giorno. Ecco perché Plan International chiede agli Stati membri del G7 di agire con urgenza per salvare vite umane.

In una lettera aperta, chiediamo oggi agli Stati membri del G7 di contribuire urgentemente ai 21,5 miliardi di dollari necessari per raggiungere quasi 49 milioni di persone sull’orlo della carestia e costruire la capacità di resistenza di altri 137 milioni di persone.  Questi fondi devono essere resi disponibili con carattere d’urgenza ed immediatamente erogati.

Faisa, 13 anni, vive in Somalia, Paese che attualmente sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 40 anni. Si teme che alcune zone del Paese siano già a rischio carestia. Dopo essere stata costretta a fuggire dalla sua casa in cerca di cibo, Faisa vive ora in un campo per sfollati interni.

Quando il cibo scarseggia, le ragazze e le giovani donne sono sempre le ultime a mangiare. Come spiega Faisa, “cucino e mangio per ultima ma se non c’è abbastanza cibo, rimango digiuna e devo aspettare il pasto successivo”.

Faisa è solo una dei 193 milioni di persone che, secondo le stime, hanno urgente bisogno di assistenza alimentare in 53 Paesi. Somalia, Etiopia, Nigeria settentrionale, Sudan, Sud Sudan, Haiti, Burkina Faso, Niger e Kenya sono tra quelli a più alto rischio di insicurezza alimentare.

Le comunità stanno facendo tutto il possibile per sostenersi a vicenda. Ma la portata di questa crisi è schiacciante e richiede un urgente sostegno internazionale. Una combinazione di crisi multiple – tra cui il conflitto in Ucraina, l’emergenza climatica e la crisi economica dovuta al COVID-19 fa sí che la carestia sia una minaccia concreta per oltre cinque milioni di bambini, che rischiano di morire a causa della malnutrizione.

La fame colpisce in modo diverso bambine, bambini, donne e uomini. La crisi della fame non è neutra dal punto di vista del genere, quindi anche la nostra risposta non dovrebbe esserlo.

Per questo motivo, Plan International ha presentato sei richieste agli Stati membri del G7 per evitare una crisi alimentare globale:

  1. Contribuire urgentemente ai 21,5 miliardi di dollari necessari per salvare 49 milioni di persone in balia alla carestia e promuovere la sopravvivenza di 137 milioni di persone. 
  2. Adempiere agli impegni di genere stabiliti nel Patto per la prevenzione delle carestie e delle crisi umanitarie del 2021 e garantire finanziamenti sensibili alle questioni di genere, età e disabilità.
  3. Agire tempestivamente per salvare vite umane, come promesso nell’accordo del G7.
  4. Affrontare l’uso della fame come metodo di guerra.
  5. Sostenere i governi per rafforzare e aumentare le misure di protezione sociale e di sostegno al reddito per le comunità più vulnerabili, che rispondano alle esigenze di genere e siano incondizionate.
  6. Garantire che i leader del G7 siano tenuti a rendere conto pubblicamente dei progressi compiuti rispetto agli impegni assunti, in particolare per quanto riguarda i finanziamenti.

Plan International sta lavorando nei Paesi più colpiti dall’aggravarsi, intensificando la risposta umanitaria attraverso la distribuzione di cibo, l’assistenza in contanti e in voucher, la distribuzione di pasti scolastici e lo screening della malnutrizione. Stiamo anche intensificando le attività di protezione e sostegno ai mezzi di sussistenza, come l’alimentazione supplementare del bestiame, la fornitura di sementi e di altri prodotti agricoli. Ma abbiamo urgentemente bisogno di più fondi, per poter raggiungere un maggior numero di bambini, soprattutto bambine, e le loro famiglie.

Questa crisi non è una sorpresa. Sapevamo da 18 mesi che sarebbe arrivata. Ecco perché i leader del G7 hanno approvato un patto per la prevenzione delle carestie e delle crisi umanitarie nel 2021. Un anno dopo, nonostante le loro promesse, non hanno rispettato tutti gli impegni presi.

L’imminente vertice del G7 offre l’opportunità di affrontare con decisione e fermezza l’emergenza della fame a livello globale e di evitare lo scenario peggiore. Non possiamo permetterci di perdere un’altra occasione.

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