Plan International lancia un allarme urgente sulla necessità di garantire l’istruzione di 72 milioni di bambini che si trovano fuori dalle aule a causa di situazioni di emergenza, di cui il 53% sono ragazze. Questa crisi educativa di portata globale è emersa in coincidenza con l’inizio del nuovo anno scolastico in Spagna ed è motivo di grande preoccupazione.
Secondo l’ultimo rapporto di giugno 2023 di Education Cannot Wait, un fondo globale delle Nazioni Unite, 224 milioni di bambini e adolescenti in età scolare si trovano in contesti di crisi, e di questi, il 32% (cioè 72 milioni) non può accedere all’istruzione. Le ragazze e le adolescenti sono particolarmente colpite da barriere che ostacolano il loro accesso all’istruzione e il completamento del percorso scolastico. In effetti, più della metà dei 72 milioni di bambini che non frequentano la scuola in situazioni di emergenza sono bambine. È previsto che, in paesi coinvolti in crisi, le bambine riceveranno in media soltanto 8,5 anni di istruzione, il che mette a rischio la loro capacità di leggere una semplice frase entro il 2030.
Questo drammatico scenario educativo è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui conflitti armati, crisi economiche, eventi meteorologici estremi, insicurezza alimentare e altre sfide che si stanno intensificando sempre di più. I conflitti armati rappresentano un grave ostacolo all’istruzione, con un impatto particolarmente negativo sulle ragazze e le adolescenti. Nel 2020 e nel 2021, più di 9.000 studenti e insegnanti sono stati feriti o uccisi in oltre 5.000 attacchi deliberati contro le scuole. In almeno 11 paesi, le ragazze e le donne sono state specificamente prese di mira in questi attacchi.
Una storia emblematica è quella di Zalissa, una ragazza di 14 anni originaria del Burkina Faso. La sua famiglia è stata costretta a fuggire a causa della violenza e dell’insicurezza nel 2020, costringendo Zalissa a interrompere la sua istruzione. Ora, grazie all’intervento di Plan International, ha ripreso gli studi in una scuola ristrutturata dall’organizzazione.
Plan International sta conducendo una ricerca sull’impatto delle crisi sulla vita delle ragazze e delle adolescenti dal 2018, attraverso la serie di rapporti “Adolescent Girls in Crisis“. Questi rapporti rivelano che, indipendentemente dal tipo di emergenza, le ragazze e le giovani donne sono le più colpite. In paesi come Zambia e Zimbabwe, le ragazze sono particolarmente inclini a non tornare a scuola dopo la chiusura delle scuole a causa di emergenze climatiche. Nel Sahel, le ragazze adolescenti coinvolte in situazioni di violenza e crisi climatiche diventano l’ultima risorsa per le famiglie che cercano aiuto nel lavoro domestico.
Plan International è attivamente coinvolta nel lavoro per garantire il diritto all’istruzione dei bambini e degli adolescenti nelle situazioni di emergenza e nelle crisi prolungate. L’organizzazione opera in diversi paesi, tra cui America Centrale, Nigeria e Bangladesh, per sostenere i bambini colpiti da crisi, migliorando la loro resilienza e qualità educativa, promuovendo energie rinnovabili, competenze digitali e diritti sessuali e riproduttivi. Ad esempio, attraverso il programma “Protected Steps“, l’organizzazione fornisce istruzione sulla migrazione forzata, raggiungendo oltre 30.400 persone in El Salvador, Honduras, Guatemala e Messico. In Nigeria, Plan International si concentra sull’addestramento di 2.500 studenti per migliorare la loro resilienza e competenze educative, promuovendo al contempo l’uso di energie rinnovabili. In Bangladesh, l’organizzazione addestra 10.700 bambini Rohingya e della comunità ospitante, con un focus sulla protezione e i diritti sessuali e riproduttivi.