Sebbene negli ultimi due decenni il numero delle ragazze non scolarizzate sia diminuito di 79 milioni, ancora oggi 130 milioni di ragazze di età compresa fra i 6 e i 17 anni non hanno accesso all’istruzione. Nel mondo, una giovane donna su 10 non sa leggere o scrivere.
25 anni dopo l’approvazione della Dichiarazione e della Piattaforma di Azione di Pechino, adottata da 189 paesi alla quarta conferenza mondiale sulle donne, garantire i diritti di 1,1 miliardi di adolescenti che vivono nel mondo rimane come uno dei principali problemi irrisolti della nostra era. Attualmente un miliardo di ragazze e donne vivono in paesi che non raggiungeranno l’uguaglianza di genere entro il 2030.
Negli ultimi due decenni il numero di ragazze non scolarizzate è diminuito di 79 milioni ed oggi quasi due ragazze su tre studiano alle scuole superiori, rispetto ai dati del 1995 nelle quali solo una su due raggiungeva questo traguardo. Nonostante ciò molte ragazze a scuola non ricevono un’istruzione di qualità che le aiuta a sviluppare le capacità e le competenze chiave necessarie per entrare nel mondo del lavoro. Per tal motivo quasi una adolescente su 4 – di età compresa fra i 15 e i 19 anni – non ha un lavoro, un titolo di studi o formazione professionale, rispetto a un ragazzo su 10. Nel mondo, 130 milioni di ragazze di età compresa tra i 6 e i 17 anni non hanno accesso all’istruzione, delle quali il 75% sono adolescenti. Ancora oggi una giovane donna su 10 non sa leggere o scrivere.
Queste sono alcune delle conclusioni del rapporto “Una nuova era per le ragazze: un bilancio di 25 anni di progressi”, preparato da Plan International insieme a UNICEF e UN Women come parte della campagna “Generation Equality“ (Generazione Uguaglianza) che sono state presentate alla vigilia della 64ª sessione della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne.
“È essenziale ricordare ai governi il loro obbligo di rendere conto riguardo l’impegno preso nei confronti della storica Dichiarazione di Pechino perché 25 anni dopo ci sono ancora tante sfide in sospeso. Il sostegno allo sviluppo delle adolescenti ha un triplice vantaggio sociale: per le ragazze di oggi, per le donne adulte del domani e per le generazioni che verranno. In questo decennio abbiamo la grande opportunità di segnare la storia nel campo della parità di genere, ma le ragazze adolescenti non saranno in grado di prosperare e realizzare il loro pieno potenziale se non viene loro garantito l’accesso all’istruzione, a servizi di salute di qualità e la protezione da ogni forma di violenza”, sottolinea Concha López, Presidente di Plan International in Italia.
Sebbene dal 1995 l’aspettativa di vita delle ragazze sia aumentata di otto anni ed il numero di ragazze che frequentano la scuola stia migliorando, le adolescenti continuano a dover affrontare una serie di ostacoli specifici, a causa del genere e dell’età; ostacoli che la Piattaforma di Azione di Pechino non aveva preso in considerazione e che le rende ancora invisibili. La realtà delle adolescenti di oggi è notevolmente diversa da quelle del 1995, soprattutto se si prendono in considerazione l’incorporazione delle nuove tecnologie ed i contesti complessi delle crisi umanitarie.
Sfide principali: istruzione, salute e violenza di genere
Nel caso delle bambine ed adolescenti più vulnerabili i progressi si sono arrestati. Le ragazze sono più esposte al rischio di subire violenze durante l’infanzia per il semplice fatto che il genere si interseca con fattori come l’identità e l’orientamento sessuale, la disabilità, l’etnia, la razza ed anche con variabili come le condizioni e le circostanze in cui vivono (aree rurali, zone di conflitto o situazioni di povertà estrema).
La violenza di genere rimane una delle violazioni dei diritti umani più diffuse tra le adolescenti, per le quali il rischio è ovunque: a casa, per strada, a scuola e su internet.
I diritti delle bambine e delle adolescenti vengono violati quotidianamente. Si stima che nel mondo 200 milioni di ragazze hanno subito mutilazioni genitali, 50.000 muoiono ogni anno a causa di problemi derivanti dalla gravidanza o dal parto in età prematura e circa 13 milioni di adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni (una su venti) ha subito una violazione. Le cifre dicono che solo il 5% delle vittime ha cercato l’aiuto di un professionista. Nel mondo, 970.000 adolescenti di età compresa tra 10 e 19 anni vivono con l’AIDS, rispetto ai 740.000 del 1995.
Il numero di matrimoni infantili è diminuito dal 1995, soprattutto in alcune regioni dell’Asia meridionale dove la pratica è passata dal 59% al 30% negli ultimi 25 anni. Nonostante ciò, i progressi sono tutt’altro che universali. Ad esempio, circa 12 milioni di adolescenti corrono il rischio di dover contrarre matrimoni forzati e nove dei 10 paesi con i più alti tassi di matrimonio infantile sono in conflitto.
Per Plan International, un’organizzazione impegnata con i diritti dei bambini e in particolare delle ragazze, Pechino +25 è un’opportunità per difendere i diritti delle adolescenti ed integrare le loro voci ai processi decisionali. A tal proposito, al fine di conseguire una reale uguaglianza di genere che tenga conto della realtà delle ragazze adolescenti, la ONG raccomanda che:
- I responsabili politici applichino un approccio di genere a tutti i programmi, politiche e budget, sia a livello nazionale che locale, per garantire la dovuta attenzione alle esigenze specifiche delle adolescenti ed un’equa distribuzione delle risorse. Si suggerisce inoltre che tutti gli strumenti internazionali, comprese le raccomandazioni che garantiscono il rispetto dei diritti delle ragazze, vengano ratificati.
- Gli Stati adottino misure specifiche per porre fine alla violenza di genere e a pratiche dannose come il matrimonio infantile o le mutilazioni genitali femminili, collaborando con leader della comunità, bambini, uomini e giovani attivisti.
- I sistemi educativi adottino piani per prevenire e dar risposta a tutte le forme di violenza dentro e vicino le scuole, dove le ragazze subiscono frequenti molestie. I curriculum scolastici dovrebbero altresì mettere in discussione gli stereotipi di genere che perpetuano e legittimano la violenza di genere.
- Venga data priorità alla generazione di dati sulle esigenze delle ragazze adolescenti, in particolare alle più vulnerabili e in quelle aree in cui esistono attualmente meno dati.
GENERATION EQUALITY: per i diritti delle donne e un futuro egualitario
Plan International si unisce alla campagna di UN Women “Generation Equality” che mira a riunire le prossime generazioni di leader a favore dei diritti delle donne, i difensori della parità di genere e le persone che, vent’anni fa, hanno reso possibile la creazione della Piattaforma di Azione di Pechino.
Il 2020 è un anno cruciale per accelerare il raggiungimento della parità di genere. Oltre al 25° anniversario della Dichiarazione e della Piattaforma di Azione di Pechino, si compiono cinque anni dall’approvazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), si celebra il 20° anniversario della risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulle donne, la pace e la sicurezza, ed è passato un decennio dalla creazione di UN Women, l’agenzia della ONU dedicata alla promozione della parità di genere e l’emancipazione delle donne.
Per ulteriori informazioni:
Francesca Mondello, Consulente di Comunicazione, E-mail: comunicazione@plan-international.org, Telefono: +39 039 6848701