Giornata internazionale delle bambine 2024

Giornata internazionale delle bambine 2024

Plan International avverte che più della metà dei bambini e dei giovani nei paesi in conflitto interrompono la loro istruzione

  • Il rapporto “Girls and young people living through conflict”, basato su quasi 10.000 sondaggi in 10 paesi, evidenzia come il genere e l’età determinino le esperienze in situazioni di conflitto.
  • Il tempo medio di interruzione dell’istruzione è di uno o due anni ed è dovuto alla chiusura o alla distruzione delle scuole, agli sfollamenti forzati e alla violenza. Per le bambine, fattori come i matrimoni precoci e la disuguaglianza di genere aumentano gli ostacoli alla ripresa degli studi.
  • Più del 65% delle bambine, dei bambini e dei giovani chiede la propria partecipazione ai dialoghi di pace e ai dibattiti per la risoluzione del conflitto.

In occasione della Giornata Internazionale delle Bambine, Plan International ha presentato il rapporto “Girls and young people living through conflict“, che rivela che oltre il 52% delle bambine, bambini e dei giovani che vivono in paesi in conflitto ha subito un’interruzione dell’istruzione a causa della violenza.

Questo studio, basato su 9.995 sondaggi a bambine, bambini e giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni in 10 paesi in cui Plan International opera, evidenzia come il genere e l’età determinino l’esperienza dei giovani in situazioni di conflitto.

Il rapporto di Plan International rivela che ci sono significative differenze di genere nell’accesso alle risorse, sentimenti di insicurezza e l’impatto psicosociale del conflitto, che sono maggiori nelle bambine. I giovani uomini sono spesso i più a rischio ad essere reclutati per partecipare ai combattimenti, mentre le bambine e le giovani donne affrontano la lotta quotidiana con i traumi e le conseguenze della violenza sessuale.

“Il nostro studio mostra che durante i conflitti, le bambine e le giovani donne hanno meno accesso alle risorse di base, vivono in una maggiore paura e sono più esposte alla violenza sessuale. Riconoscere come i conflitti abbiano un impatto diverso a seconda del genere è fondamentale per fornire una risposta adeguata e promuovere l’uguaglianza e la partecipazione ai processi di pace“, afferma Concha López, CEO di Plan International.

Più di una bambina su quattro (27%) vive con la paura costante della violenza sessuale, rispetto al 17% dei ragazzi. Questa violenza è spesso usata come arma di guerra e ha conseguenze devastanti per le bambine e le giovani donne, che soffrono di ripercussioni emotive amplificate da esperienze di violenza sessuale e gravidanze indesiderate.

Il rapporto indica che il 22% dei ragazzi e dei giovani uomini intervistati ha ricevuto proposte per unirsi a gruppi armati. Le motivazioni per aderire variano, con la mancanza di lavoro, il bisogno di protezione e il desiderio di vendetta tra le più comuni. Complessivamente, il 31% degli intervistati afferma di aver aderito volontariamente.

Disuguaglianza nell’istruzione e nell’accesso alle risorse 

I conflitti stravolgono la vita quotidiana, causando difficoltà nell’accesso a elettricità e comunicazioni, con conseguente chiusura delle scuole. Il 52% dei giovani ha subito interruzioni scolastiche, con perdite di uno o due anni; le ragazze abbandonano più spesso a causa di violenza, matrimoni precoci e scuole chiuse, mentre i ragazzi sono costretti a lavorare per sostenere le famiglie.

In merito alle risorse, il 44% dei giovani non ha accesso al cibo o ne ha un accesso limitato, il 59% ha difficoltà con l’elettricità e il 41% non ha un accesso adeguato all’acqua. Inoltre, il 46% dei partecipanti non ha ricevuto alcun aiuto.

Insicurezza e impatto emotivo

Il rapporto mostra che il 38% dei giovani teme per la propria vita, il 46% soffre a causa del rischio di sparatorie e il 30% per attacchi aerei. Il 39% delle bambine si sente “molto insicura” o “insicura” a causa della minaccia di violenza, rispetto al 36% dei bambini.

I conflitti generano anche gravi impatti emotivi, con alti livelli di stress, ansia, disturbi del sonno e preoccupazioni costanti. L’accesso ai servizi di salute mentale e riproduttiva è limitato, con il 58% delle bambine e il 49% dei ragazzi che vivono in angoscia continua.

I giovani hanno speranza

Nonostante i dati del rapporto, i giovani mantengono la speranza in un futuro di pace. Il 65% sostiene il dialogo di pace, con il 45% delle giovani donne che promuove la partecipazione giovanile e il 39% l’inclusione attiva delle ragazze. In generale, i giovani restano fiduciosi nel poter proseguire gli studi, trovare lavoro e contribuire alle loro società.

Le raccomandazioni di Plan International

Nel 2024, con quasi 300 milioni di persone in bisogno di assistenza umanitaria, Plan International chiede con urgenza di proteggere le bambine e le giovani donne nelle zone di conflitto. Le raccomandazioni includono:

  • Cessate il fuoco: Avviare immediatamente dialoghi di pace che includano le voci e i bisogni delle bambine e dei giovani.
  • Condanna delle violazioni: Fermare tutte le violazioni contro bambine e bambini, come reclutamento, uccisioni, violenze sessuali, attacchi a scuole e ospedali, rapimenti e negazione degli aiuti umanitari.
  • Istruzione sicura: Sostenere un’istruzione inclusiva, finanziando la Dichiarazione sulle Scuole Sicure e promuovendo approcci alternativi all’apprendimento.
  • Aiuti umanitari: Garantire pari accesso a cibo, acqua e riparo, con priorità per le sopravvissute alla violenza, in particolare bambine e giovani donne.
  • Opportunità lavorative: Stimolare le economie locali per offrire opportunità di lavoro che soddisfino le esigenze di bambine, bambini, adolescenti e giovani.
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