Le ragazze sono state storicamente sottorappresentate nel settore tecnologico, affrontando barriere come stereotipi, insicurezza online e discriminazione di genere. In occasione della Giornata internazionale delle ragazze nell’ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione), Plan International cerca di rendere visibile il potenziale delle ragazze e delle giovani donne capaci di essere leader nella tecnologia e chiede la loro inclusione nel settore per garantire una giusta transizione digitale.
Secondo il rapporto “(In)sicura online” di Plan International, le ragazze iniziano a sperimentare il bullismo online fin dalla più tenera età. Il divario digitale di genere inizia già nei primi anni di vita. Secondo i dati del 2022, a livello globale le ragazze hanno il 16% in meno di probabilità rispetto ai ragazzi di avere accesso a Internet e il 18% in meno di probabilità di disporre di strumenti digitali. Questo divario ostacola l’accesso delle giovani donne alle informazioni e al “mondo digitale” riducendo le loro opportunità di acquisire competenze tecnologiche di informazione e comunicazione, fenomeno che perdura durante gli studi universitari e nella loro vita professionale.
“La violenza e le molestie, insieme a stereotipi di genere radicati e norme sociali dannose, condizionano l’accesso e l’esperienza delle ragazze e delle giovani donne alle tecnologie e agli ambienti digitali. Il 58% delle giovani donne ammette di aver subito qualche tipo di molestia online sui social network”
Afferma Concha López, direttore generale di Plan International.
Il bullismo contribuisce al divario digitale
L’esposizione a questa violenza può portare all’allontanamento o all’abbandono di giovani donne dalle piattaforme digitali. Secondo i dati di “Girls are equal on the Internet”, un rapporto di Plan International, il 36,6% delle giovani donne afferma che la conseguenza di subire minacce e molestie sui social network è l’abbandono dell’ambiente digitale.
Ciò alimenta un circolo vizioso, in cui la carenza di donne nel settore ICT significa che le ragazze e le giovani donne non sono rappresentate in questo settore e sentono che le loro prospettive, priorità ed esigenze non sono incluse nelle tecnologie, il che, tra gli altri fattori, le allontana dalle carriere legate alle ICT.
In tutto il mondo, il 18% delle donne che frequentano le scuole superiori studia scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, rispetto al 35% degli uomini. All’età di 15 anni, lo 0,5% delle ragazze nei paesi OCSE vuole diventare un professionista ICT, rispetto al 5% dei ragazzi.
Le posizioni tecnologiche del futuro secondo le stime saranno prevalentemente occupate da uomini: 88% cloud computing, 74% gestione dei dati e intelligenza artificiale (AI) e il 77% sviluppatore di software.
Ciò rappresenta un rischio per l’uguaglianza di genere nella tecnologia: man mano che i sistemi di apprendimento automatico e intelligenza artificiale diventano più diffusi, rischiano di riprodurre le dinamiche di potere esistenti se non facciamo nulla per cambiare le cose.
“Equality Tech”: tecnologia per l’uguaglianza
Plan International gestisce in tutto il mondo programmi per la formazione in competenze digitali e alfabetizzazione digitale per le ragazze e adolescenti provenienti da ambienti vulnerabili e favorisce l’occupabilità delle giovani donne nelle carriere digitali e STEM.
Inoltre, ha lanciato l’iniziativa “Equality Tech”, una serie di workshop per incoraggiare le ragazze a esplorare la creazione della tecnologia, offrendo loro supporto e opportunità per sviluppare prototipi di strumenti e prodotti digitali che riflettono le loro esperienze in tutte le fasi, dalla progettazione e sviluppo all’applicazione.
Il concetto di “Equality Tech” di Plan International è quello di una industria tecnologica inclusiva ed equa, generando prodotti che aumentano la consapevolezza sulle conseguenze dannose generate dai pregiudizi in questo settore e sfruttano il potere della tecnologia per guidare gli utenti verso comportamenti più inclusivi.