L’incontro con Sorimel

L’incontro con Sorimel

“Sono loro le signore dalla Germania?”

Sorimel riceve la visita della sua sostenitrice

Quando Monika iniziò a sostenere Sorimel, che vive nella Repubblica Dominicana, quando la bambina aveva appena compiuto un anno. Dopo sette anni di corrispondenza con la famiglia, è giunto il momento dell’incontro: insieme alla figlia Erika, la sostenitrice di Berlino vola verso Azua per far visita alla bimba – che ora ha otto anni – e alla sua famiglia.

Prendiamo un bus interurbano diretto ad Azua, dove si trova l’ufficio di Plan International Repubblica Dominicana del distretto. Da lì in avanti si prosegue con un fuoristrada in compagnia di due collaboratrici di Plan International. Impieghiamo circa tre quarti d’ora per raggiungere la famiglia che sosteniamo. Per parlare ci esprimiamo, talvolta con difficoltà, in spagnolo e in inglese. Ridiamo molto e ci capiamo subito. Mentre Carina – che lavora nell’organizzazione umanitaria – ci racconta dei progetti di Plan International, cresce la nostra gioia per l’attesa. Ovvio che siamo agitate! Procediamo attraverso una zona rurale in cui crescono banani, canne da zucchero e alberi di mango. E infine, eccoci arrivate! Eccola lì, la piccola Sorimel, che noi conosciamo da così tanti anni solo attraverso le lettere che ci scrive e le foto che ci manda. È vestita bene e in modo ordinato, è pulitissima, gli abiti sono stirati. Timida e impassibile, Sorimel chiede alla sua famiglia: “Sono loro le signore dalla Germania?”.

Disegnare con i gessetti sul cemento

Le rappresentanti di Plan International rompono il ghiaccio. Scambio di saluti amichevoli e baci sulle guance. “Hola, como esta?” Camminiamo intorno al giardino. Sotto un albero di mango vi sono molti frutti maturi. Tutti si raccolgono sotto l’albero e il fatto di avere tutti mani e bocca appiccicose è motivo di ilarità e risate. Ci sediamo in cerchio a bere limonata. Abbiamo portato ai bambini dei gessetti per colorare le strade! Basta un pezzettino di cemento e il gioco inizia subito. Arrivano anche i figli dei vicini e tutti insieme iniziamo a scrivere, disegnare e ridere. Infine, arriva anche il papà di Sorimel. Gli abbiamo portato in dono un libro su Berlino in spagnolo. La mamma della bambina, purtroppo, rientra a casa una volta ogni 14 giorni. Lavora a Santo Domingo come governante. Ora viene servito il cibo: riso con fagioli neri e galletto. Un sapore delizioso!

Con la scopa in classe

Poi arriva il momento per Sorimel di andare a scuola. Indossa l’uniforme e prende lo zainetto. La accompagniamo. La scuola sostenuta da Plan International è un edificio ampio, con molte aule e un grande campo sportivo. Fa molto caldo qui. I bambini si riversano in aula e ci guardano con parecchia curiosità. Nella classe, l’insegnante cerca di riportare l’ordine. Prendiamo la scopa e la aiutiamo. E’ già venuta l’ora di rimettersi in cammino. Abbiamo ancora molta strada da fare. Diciamo addio a Sorimel e la abbracciamo. “Adios, hasta luego!” Arrivati a Santo Domingo, è ormai buio e abbiamo qualche problema a trovare il giusto minibus (Guagua) per proseguire il tragitto. È grazie all’aiuto dei passanti se siamo riusciti a salire sul bus giusto. Ci appisoliamo nell’autobus affollato. Intorno alle nove di sera raggiungiamo Boca Chica e torniamo al soliti luoghi per turisti. Che incredibile giornata!

“A presto Sorimel! Torneremo presto!”